"Non c'erano più nè mobili nè specchi. Non c'era più unaspada fra noi due. Come sabbia scorreva il tempo. Secolare, nel buio, fluì l'amore e possedetti per la prima ed unica volta l'immagine di Ulrica".
(Ulrica,J.L.Borges)
"'I suoi argomenti, caro Borges, sono semplici stratagemmi della paura, perchè io non la uccida. Ma ormai non può farci più niente.' 'Una cosa posso ancora farla,' obiettai. 'E quale? ' mi chiese lui. 'Svegliarmi.' E così feci."
(L'episodio del nemico, J.L.Borges)
Le cose, su Tloen, si duplicano; ma tendono anche a cancellarsi e a perdere i dettagli quando la gente le dimentichi. E' classico l'esempio di una antica soglia, che perdurò finche un mendicante venne a visitarla, e che alla morte di colui fu perduta di vista. Talvolta pochi uccelli, un cavallo, salvarono le rovine di un anfiteatro."
(Tlön, Uqbar, Orbis Tertius, J.L.Borges)
Retrocedetti, temendo che le due mani si confondessero."
(Venticinque agosto 1983, J.L.Borges)
"Come sarà il mio redentore? Sarà forse un toro con volto d'uomo? O sarà come me?
Il sole della mattina brillò sulla spada di bronzo.
Non restava più traccia di sangue.
'Lo crederesti Arianna?' disse Teseo.
'Il Minotauro non s'è quasi difeso.'"
(La casa di Asterione, J.L.Borges)
"Nella parte inferiore della scala, sulla destra, vidi una piccola sfera cangiante, di quasi intollerabile fulgore. Dapprima credetti ruotasse; poi compresi che quel movimento era un'illusione prodotta dai vertiginosi spettacoli che essa racchiudeva."
(L'Aleph, J.L.Borges)
"Nessuno lo vide sbarcare nella notte unanime, nessuno vide la canoa di bambù incagliarsi nel fango sacro."
(Le rovine circolari, J.L.Borges)
"Senza il minimo cambiamento di voce, Ireneo mi disse d'entrare. Stava sulla branda, fumando. Mi pare che non vidi la sua faccia fino all'alba; credo di rammentare la brace della sua sigaretta, ravvivata a momenti. La stanza odorava vagamente di umidità. Mi sedetti; ripetei la storia del telegramma e della malattia di mio padre."
(Funes o della memoria, J.L.Borges)
"L'universo fisico si fermò.
Le armi convergevano su Hladìk, ma gli uomini che stavano per ucciderlo restavano immobili. Il braccio del sergente eternizzava un gesto inconcluso. Su un mattone del cortile un'ape proiettava un'ombra fissa. Il vento s'era arrestato come in un quadro. Hladìk tentò un grido, una sillaba, la torsione di una mano. Comprese che era paralizzato. Non più il un tenue rumore gli giungeva dal mondo impedito."
(Il miracolo segreto, J.L.Borges)
"Scriveva con lenta sicurezza, da destra a sinistra; l'esercizio di formare sillogismi e di concatenare vasti paragrafi non gli impediva di sentire con benessere la fresca e spaziosa casa che lo circondava."
(La ricerca di Averroè, J.L.Borges)
" 'Non so ancora qual'è la tua elemosina, ma la mia è spaventosa. Ti rimangono i giorni e le notti, il buon senso, le abitudini, il mondo.'
Non udii i passi del mendicante cieco nè lo vidi perdersi nell'alba."
(Tigri azzurre, J.L.Borges)